SENZA PAROLE

illustrato da Robert Garcia

DIARI 01

Davanti a qualcosa di speciale, straordinario, geniale, si può restare senza parole.

Senza parole a volte è anche il titolo di una vignetta, una storia a fumetti o una serie di tavole. Robert Garcia Barragan, Rupi per gli amici di vecchia data, ha voluto condensare in pochi tratti il ritmo quotidiano di questi strani giorni. Si è ritratto con i suoi familiari in una sorta di diario giornaliero, scandendo numericamente ogni appuntamento da venerdì 13 marzo quando anche in Catalunya è iniziato il divieto a cui si attiene confinato con il figlio Oier e la moglie Argiñe nel suo appartamento alla periferia di Barcellona.

 

La casa è vissuta come simbolo di reale isolamento e protezione dall’esterno, ma il mondo entra ed esce simbolicamente attraverso notizie sempre più inquietanti, vorticosi accadimenti, fatti che evolvono ora per ora e ci sconvolgono tutte e tutti indistintamente.

Questo lavoro: quest’opera plurima, composta di tavole numerate progressivamente, è ricca di dettagli: senza mai perdere il suo sguardo d’insieme che ti cattura a colpo d’occhio. Pervasa di ironia mista a scoramento, tra gioia, rabbia e sconforto; sfaccettata di emozioni che tornano precise a ricomporsi giorno dopo giorno in infinite varianti che cercano di spaziare imprigionate da dolore, tristezza, allegria temporanea, stupore, sogno, sconcerto, umorismo, sarcasmo, morte, nuova ira, calma, conforto ritrovato, vita!

 

Questo diario illustrato non ancora concluso mentre ne stiamo parlando resta una testimonianza accorata, forse un tentativo per sdrammatizzare, ricordare, provare a spiegare questi mesi di marzo e aprile del 2020.

Sarà Rupi a suggellare finalmente questa storia senza parole; e mai desiderio comune è stato tanto desiderato.

 

Nel proporre all’autore questo spazio contemporaneo, gli ho chiesto di condividere un progetto teatrale abbracciato a una lettera aperta che vi propongo come veicolo di speranza per il prossimo futuro.

 

Claudio Quinzani

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